giovedì 24 novembre 2016

Fiducia



Prendimi per mano
leggera mi voglio sentire
senza peso apparente
in un cullato lento fluire
della corrente
e dal fiume al mare
farmi abbracciare.
Così protetta
inattaccabile e forte
mi voglio sentire.
Una carezza
come di soffiato vento
per poter guarire.

venerdì 18 novembre 2016

Clacson


Un colpo di clacson il capo gira
d'un tratto ti blocchi e sobbalzi
la scomposta chioma vaporosa ondeggia
un largo sorriso il volto esalta
sei tu, ti vedo, il cuore sussulta
e il respiro d'un botto s'arresta.


mercoledì 16 novembre 2016

...un mio commento

Ho scoperto recentemente questa poetessa ed è stato amore immediato!
Queste poesie mi hanno folgorato.
Non saprei dire quale preferisco.
Sono magnifiche...sono mie! Inconsapevolmente assorbite.
Desidero condividerle con voi

Marina Cvetaeva

Come spostando pietre

Come spostando pietre
geme ogni giuntura! Riconosco
l'amore dal dolore
lungo tutto il corpo.


Come un immenso campo aperto
alle bufere. Riconosco
l'amore dal lontano
di chi mi è accanto.


Come se mi avesse scavato
dentro fino al midollo. Riconosco
l'amore dal pianto delle vene
lungo tutto il corpo.


Vandalo in un aureola
di vento! Riconosco
l'amore dallo strappo
delle più fedeli corde
vocali: ruggine, crudo sale
nella strettoia della gola.


Riconosco l'amore dal boato
-dal trillo beato-
lungo tutto il corpo!

Marina Cvetaeva

Pagina bianca per la tua penna


Io sono una pagina per la tua penna.
Tutto ricevo. Sono una pagina bianca.
Io sono la custode del tuo bene:
lo crescerò e lo ridarò centuplicato.
Io sono la campagna, la terra nera.
Tu per me sei il raggio e l'umida spiaggia.
Tu sei il mio Dio e Signore, e io
sono terra nera e carta bianca.


Ai miei versi scritti così presto


Ai miei versi scritti così presto
che nemmeno sapevo d'esser poeta,
scaturiti come zampilli di fontana,
come scintille dai razzi.
Irrompenti come piccoli demoni
in un sacrario di sogno e d'incenso,
ai miei versi di giovinezza e di morte,
versi che nessuno ha mai letto!
Sparsi fra la polvere dei magazzini,
dove nessuno li prese o li prenderà,
i miei versi, come i vini pregiati,
avranno la loro ora.

sabato 12 novembre 2016

Tricotage



Punti sospesi, accavallati, perduti,
come pensieri di un'ideale maglia.
Un immaginario tessuto di vita reale.
Tranquillizzante sfogo
di creatività sommessa
alla ricerca di precario equilibrio.
Esaltanti progressi intrecciati a ricordi che
procedono con il ritmo del lavoro.
Cadenza regolare di liberatorio impeto
in molteplici alternanze.
Ecco una terapia per lasciare una traccia.
La mia.



mercoledì 2 novembre 2016

Ortensia...

Ortensia dai colori mutati, non più estivi, non ancora invernali.
Sempre delicati, ancora belli.